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18 febbraio 2016

MySpace, l'ennesima resurrezione





Anno 2003 Chris DeWolfe e Tom Anderson fondano MySpace.
Facebook Twitter e GooglePlus non esistevano ancora, fu il mio primo music-social nonché il privo vero social network veramente di massa. Nel 2006 riuscì addirittura a superare Google come sito più visitato negli USA.

Dopo i primi anni di forte ascesa e dominio arriva la flessione la concorrenza e la crisi.
Ci furono diversi incontri anche con Zuckerberg che voleva comprarselo per 75 milioni ma DeWolfe rifiutò e mentre scoppiano le liti col co-fondatore Tom Anderson che sbatte la porta e si defila Chris va avanti e fiuta l'affare.

Di li a poco non solo trova l'omino dalle uova d'oro (Murdoch) ma gli rifila un botto da 580 milioni di dollari...(!!) altro che Zuckerberg.
L'affare del secolo per DeWolfe e la "sòla" del secolo per Rupert Murdoch, che ancora oggi ricorda MySpace nei suoi incubi peggiori e come uno dei più gravi errori della sua storia.

Colpa sua però, perché non si impegnò mai sul social ma anzi, la sua supponente supponenza credeva di integrarlo come semplice contenitore nella iper-galassia FOX non facendolo mai respirare né crescere finché non se ne liberò per appena 35 milioni nel 2011.
Al contrario invece, Chris DeWolfe non solo dormirà sereno e senza incubi ma gode tutt'ora di ottimi successi. (Si è inventato SGN, conosciuta anche come MindJolt, la gaming company "colpevole" dei diabolici giochini di Facebook e presente anche su iOS e Android).

Arriva il 2013 e MySpace risorge come piattaforma musicale grazie a un gruppo di investitori tra i quali Justin Timberlake che lo rilanciano come punto di riferimento per gruppi e artisti sconosciuti che possono caricare e promuovere le loro canzoni.
Raggiunge un discreto successo ma ormai è chiaro, niente riesce a smuovere i consolidati Facebook e Twitter e si torna all'agonìa.

Adesso quando sembrava completamente morto si sta rialzando per l'ennesima volta.
Infatti la media company "Time Inc." lo ha appena acquistato lo scorso 11 febbraio (non ci sono cifre ufficiali).

Time Inc. è una grande e storica azienda americana (New York 1922) e conta già una serie di marchi e pubblicazioni  famosissime nel mondo come People, Sports Illustrated, Time, InStyle, Real Simple, Food & Wine, Fortune e Marie Claire.
Ora i suoi 120 milioni di visitatori mensili avranno anche MySpace, che sarà incluso come piattaforma musicale.

Auguri...Lazzaro!

12 febbraio 2016

TWITTER - L'uccellino è in picchiata



Speriamo che non faccia come il falco pellegrino che picchia a 324 km/h!
Da quanto si legge nel report di WIRED UK la crisi non è un sentiment ma numeri reali, algoritmi o no l'uccellino è veramente in picchiata. Jack Dorsey ha tentato la mossa algoritmica proprio per cercare una boccata d'aria fresca ma i risultati sono stati disastrosi e la mondiale lamentazione del #RipTwitter è stato l'unico risultato ottenuto (negativo).
Le sta provando tutte ma diciamolo, sono invenzioni d'acqua calda (i cuori al posto delle stelline o i 140 caratteri) e oggi ha dovuto sbattere la faccia sui numeri, impietosi ma VERI 

A) Perdita netta di 62 milioni rispetto all'anno precedente 
B) Utenti mensili attivi 320 milioni, che sono tanti ma sono esattamente lo stesso numero del trimestre precedente ed è la prima volta che Twitter non è riuscito a crescere.
C) Nel corso dell'ultimo anno, le azioni sono scese del 67%. 
D) Le spese sono aumentate di 408m £ (+52% rispetto all'anno precedente). 
F) Fatturato previsto non pervenuto. Per il primo trimestre del 2016 doveva essere di 434m £ ma siamo solo a 415, cioè 19 in meno del previsto.

Mentre la base utenti è in stallo, altri social network hanno avuto una crescita importante. Instagram ha superato Twitter nel settembre dello scorso anno 
e oggi ha oltre 400 milioni di utenti mensili attivi. Snapchat ha 100 milioni di utenti al giorno e Facebook ha più di un miliardo di utenti mensili....cinque volte quelli di Twitter.

A marzo Twitter compie 10 anni e li dimostra tutti. 
Ieri ho chiesto a un espertone di borsa se fosse il momento per una scalata...

"Sicuramente Twitter è nell'obiettivo di molti speculatori, che non è necessariamente una 
brutta parola, anche noi lo siamo e per noi è normale pane quotidiano, ma diciamo che 
Big Tech non è (per ora) il nostro target principale  Di sicuro se il trend è questo diventerà un'obiettivo come un altro. Non c'è nessuna differenza tra una squadra di calcio o una fabbrica di fagioli...e anche i social un giorno potrebbero unirsi al paniere delle offerte, non è detto che il nuovo partner o Padrone sia per forza un editore di contenuti multimediali. Potrebbe anche essere lo stesso proprietario di squadre di calcio e fagioli".... 
 
Jack Dorsey 2006: 
"La mia è un'invenzione geniale ma semplice, non abbiamo bisogno di creare spazi immensi noi puntiamo sull'efficacia del messaggio breve, semplice e diretto proprio come un sms, anzi la gente fra pochi anni non userà più gli sms ma direttamente la rete, al resto penseranno i nostri utenti e la loro fantasia, sarà una rivoluzione".  

Sugli sms l'ha azzeccata...infatti è arrivato Whatsapp
Buon lavoro Jack!...