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16 aprile 2020

Lee Konitz

Addio a Lee Konitz...Se ne va un altro gigante del Jazz,
ha cominciato da bambino autodidatta passando dalla fisarmonica
al clarinetto fino al sax ed è stato uno dei padri del “cool jazz”.
Ha incrociato tutti i più grandi fino ad entrare come sax solista
nell’ orchestra del grandissimo Stan Kenton dal 1952.
Dal 1960 decide di camminare da solo aprendo la sua strada da free lance
e sperimentando qualsiasi contaminazione, dai musicisti di strada
alle band sconosciute fino a Bill Evans, Charles Mingus, Ornette Coleman,
Petrucciani, Miles Davis, ha suonato diverse volte anche qui da noi
a Umbria Jazz, simpaticissimo ed eclettico mattacchione ma grandissimo talento.
Se non lo conoscete cercatelo negli store, la sua discografia è sterminata
e contempla un periodo che va dal 1943 al 2011


R I P Lee Konitz 💔

21 gennaio 2019

Best Albums Ever (3)

Il terzo disco di 'Best Albums Ever'
è firmato Weather Report
e vuole essere anche un omaggio
sia al fondatore del gruppo Joe Zawinul
(1932-2007)
uno dei tastieristi più eclettici e innovatori del mondo
sia a Jaco Pastorius (1951-1987)
il più grande bassista mai apparso sulla terra.

Come sempre il consiglio che vi do
è quello di leggere
col suono del disco in sottofondo
magari in vinile ma capisco ...
non è sempre possibile (né comodo)
quindi va benissimo anche da uno qualsiasi
degli ordigni disponibili on line
(Spotify ecc....) buona lettura e buon ascolto.


Questa volta usciamo dal Rock e dal Soul.
nella terza puntata dei Best Albums Ever
rispolveriamo insieme un album 'colto'...
dagli scaffali dei ricordi
ho ritrovato questo 'Heavy Weather'
ottavo album dei Weather Report.

Sopra la città lo squarcio fulminante di nuova luce
nuovi colori nuovo vento che scuote l'orizzonte del jazz
un jazz che va oltre il solito cielo
lo chiamarono fusion, jazz-rock, jazz neo-prog
ma alla fine fu semplicemente
un nuovo codice con cui confrontarsi
e non a caso esce nel 77
un periodo denso di rivoluzioni
dalla comunicazione alla musica
dalla politica al sociale
nella splendida copertina di Heavy Weather
si legge il nuovo meteo
il clima è cambiato
state pronti...
e poi dentro tutto il resto
anzi, il "tutto".

A cominciare da Jaco Pastorius al basso
che diventa stabile dopo le sporadiche
apparizioni (2) nel lavoro precedente
con Joe Zawinul alle tastiere
Wayne Shorter al sax
Alex Acuna alla batteria
e Manolo Badrena alle percussioni
i Weather Report approdano a nuove sonorità
maturate già nel precedente 'Black Market'
realizzando il capolavoro della loro carriera.

Atmosfere nuove e mai sentite
dallo swing fino al rock, alla musica etnica
Un'opera di sintesi estetica eccezionale
la band più innovativa e sconvolgente di quegli anni
senza più barriere stilistiche spaziando oltre i propri confini
e squarciando quel cielo fino ad allora
sempre grigio e uguale a se stesso.

Orecchiabilità colore e divertimento
sono questi i primi tre aggettivi
che mi vengono in mente
riascoltandolo insieme a 'Black Market'
(l'album precedente)
dopo anni di alambicchi
e sperimentazioni
i Weather diventano finalmente
godibili e accessibili.
Sarà l'album della definitiva consacrazione
(anche commerciale).
Fu l'album più venduto della storia del Jazz
(500.000 copie).
38 minuti di pura energia
da consumare sotto la puntina
e da conservare gelosamente
per le attuali e prossime generazioni.


Molto è dipeso anche dall'arrivo di Jaco Pastorius col suo 'basso vivente'
e le sue invenzioni.
Se nei primi album ti alienavi
nel decifrare faticosissime elaborazioni
qui si trovano finalmente leggerezza e musicalità
piacevolmente accessibili e inaspettate.


L'album inizia con una traccia notevole e famosa
"Birdland"
resa popolare anche dalla versione dei Manhattan Transfer del 79.
E' dedicato al jazz degli anni cinquanta
(Zawinul ricorda in un'intervista
di essersi ispirato alle atmosfere
della big band di Count Basie).
Pura leggerezza, allegra e spensierata.
Essendo un pianista/tastierista/strimpellatore
è anche una delle mie preferite
e suonarla e stravolgerla
in ogni modo possibile
è sempre divertente anche oggi.
Qui Joe coi suoi 'svolazzi'
segna un percorso nuovo per tutti i tastieristi
tonale e atonale si fondono e rimani attonito...
il suo sarà il nuovo standard di riferimento.
Se mi chiedessero di definire un' esempio di "buona musica"
direi questa, senza dubbio.

Il secondo pezzo
è un'altra "canzone" stupenda
(strano usare il termine canzone per i Weather Report)
'A Remark You Made'
molto più dolce e profonda.
Un vero acquerello fra impressionismo e surrealismo.
Pare che Zawinul la scrisse per il solo fretless di Pastorius
ma Jaco e Wayne inventano un duo sax/basso
ai limiti del metafisico.
Il sax ha una bellezza e un fascino paragonabile
ad 'Us e Them dei Pink Floyd'
Jaco riempie e accompagna
con una delicatezza piena di sentimento.

La terza traccia è
'Teen Town'
scritta da Jaco
un posto, un locale della Florida
dove il giovane Pastorius
viveva le sue estati.
Una traccia che la maggior parte dei bassisti conoscerà
essendo diventato uno standard
una palestra su cui allenarsi
e confrontarsi (inutilmente)
col suo tono imperativo e inafferrabile
le dita si muovono così velocemente
che nessuno le indovina.
una guerra persa in partenza.
E' un brano talentuoso ma la sua brevità
non da modo di approdi possibili
tecnica pura, punto.

La traccia 4
'Harlequin'
è composta da Wayne Shorter
si presenta con un bel pianoforte
che domina la scena
col sax di Wayne fino alle ultime note.
Qui Jaco è meno tecnico e virtuoso.
Dissonanze rumori e respiri
e gli angoli prospettici si moltiplicano
con Pastorius che aleggia incessantemente.
Uno degli episodi più importanti del disco
dove la maturità di Shorter si impossessa della scena

La numero 5 è
'Rumba Mama'
una strana traccia.
di Manolo Badrena
composta per sole percussioni e voce (live)
si inizia con Manolo che urla in spagnolo.
Circa un minuto dopo
bonghi e congas entrano e si impongono.
E' il classico riempitivo
un intermezzo etnico/tribale
non c'è nient'altro che la possa descrivere.

La numero 6
'Palladium'
composta da Shorter
un Funk allegro e pieno di groove
scandito in sedicesimi da Pastorius.
Qui le tastiere sono limitate
lasciando che Badrena e Jaco facciano
il lavoro davanti al sax alto di Wayne.
Probabilmente la più completa e importante dall'album,
musicalità superba e talento sopraffino
e tutto viaggia perfettamente all'unisono.
fino all'approdo finale in un esotico crescendo.

Nella 7
'The 'Juggler'
si sente lo stile più fusion della band.
L'anello di congiunzione
l'elemento di continuità
tra questo album e il precedente 'Black Market' (76).
Qui si avvertono le allarmanti "previsioni meteo"
di un probabile futuro meno felice e più sofferto.
Si medita fra terreno e cosmico con richiami Africani
fino ai temi pseudo-orientali del finale
dentro un vortice di melodie dolci e frastagliate.

Finiamo con
'Havona'
la composizione finale è scritta da Jaco
ed è interamente guidata da bassi e synth.
Pastorius si scatena nella sua performance
e il suo strumento diventa una piccola orchestra
con le sue dita che volano fino allo sfinimento fisico.
Il synth ci fa decollare e ci trasporta
in orizzonti dolci e contagiosi
fino alla foce del ritmo.
Wayne mostra tutte le doti del suo soprano.
Il basso di Jaco e le dita di Zawinul
ci fanno sobbalzare e riflettere
su quanta bravura e talento ci siano qui dentro.
Pastorius giganteggia in due assoli stupendi
complessi, pericolosi, innovativi, diabolici, sontuosi.

"I've never seen another bass player have such stamina.
He could play those 16th-note lines at super-fast tempos,
over and over and never slow down or stutter"
(Joe Zawinul).


Nulla sarà più come prima.
La critica li acclamerà
la rivista "Down Beat"
li celebrerà come vincitori
delle rispettive categorie strumentali Jazz.
Da quel 1977 e da questa nuova
"perturbazione meteo"
il clima musicale sarebbe cambiato
per sempre.


Tracce

Birdland (Zawinul) - 5:57
A Remark You Made (Zawinul) - 6:51
Teen Town (Pastorius) - 2:51
Harlequin (Shorter) - 3:59
Rumba Mama (Acuña/Badrena) - 2:11
Palladium (Shorter) - 4:46
The Juggler (Zawinul) - 5:03
Havona (Pastorius) - 6:01

Formazione

Joe Zawinul - sintetizzatore, basso, chitarra, pianoforte, piano elettrico, batteria, tastiera, voce
Jaco Pastorius - basso, mandolino, batteria, voce
Alejandro "Alex" Acuña - percussioni, conga, batteria
Wayne Shorter - sassofono
Manolo Badrena - percussioni, conga, timbales, voce


Pubblicazione 1977
Durata 37:39
Etichetta CBS Records
Produttore Joe Zawinul, Jaco Pastorius, Weather Report
Registrazione Dal 1976 al 1977 nei Devonshire Sound Studios di Hollywood, California


08 aprile 2018

88 tamburi accordati


                                                                                                                                                                                                                  

La musica è matematica
le note abitano vivono viaggiano
in tempi/spazi definiti
compiuti divisi moltiplicati frazionati
ripetuti in una perfezione appunto, matematica.

Ogni forma di musica 
è stata cucita scritta disegnata
su linee di tempo/spazio
è così da sempre
è così per tutti i musicisti e tutti i generi
dalle tribù a Bach
dal Blues alla melodia
dal Rock al Jazz
la forma più permissiva e libera che esista
ma non per tutti
non per lui
un matto che non voleva suonare
quel noioso codice binario/Morse
della musica di sempre.

"Basta, inventiamo un altro codice!
Io non suono un pianoforte ma 88 tamburi accordati"
E così un giorno insieme ad altri matti
prese la tovaglia ricamata di pentagrammi
punti note spazi e tempi
e la lanciò per aria
e rigorosamente in ordine sparso e caotico
tutto ricadde nuovo libero e irraggiungibile.

Quel matto era/è Cecil Taylor
la sua musica era/è come lui
inafferrabile e indefinibile
senza tempo e senza codici.
Quegli 88 tamburi bianchi e neri
erano fuori e oltre come lui
così fuori e oltre 
che gli "ortodossi" gli impedirono
di suonare nei locali
costringendolo all'angolo
additandolo a vergogna inascoltabile!
Ma poi si rassegnarono
e lo chiamarono... FreeJazz 


Cecil Taylor 1929-2018... e oltre



foto: Studio Massimo Golfieri & Concetta Nasone

08 novembre 2017

Judi Jackson vale

Uscirà tra un mesetto ( 8 dicembre ) 'Blame It On My Youth'
il mini album di JUDI JACKSON
debuttante americana della Virginia ma residente a Londra già da un po'.

Debuttante si, ma solo come solista
perché dopo aver omaggiato Amy Winehouse e Nina Simone
in svariate performance
è poi apparsa nel "Family Dinner - Volume 1"
di Snarky Puppy.

In questo album d'esordio
ci sono cinque canzoni più due brevi "interludi"
tutte dal sapore (manco a dirlo) soul/jazz/R&B
la mia cucina preferita
e qui sotto c'è WORTH IT.. un ottimo assaggio


19 luglio 2017

Quincy Jones lancia "Qwest TV"



Dopo anni di riflessioni il MAESTRO ha deciso.
Il servizio streaming sarà il primo del suo genere
dedicato al jazz in tutte le sue varianti
comprese quelle che hanno ispirato lo stesso Quincy.

"Qwest TV" sarà video-on-demand
e offrirà contenuti esclusivi, inclusi concerti
documentari interviste e filmati d'archivio
su ogni device possibile e computer in HD o 4K
al prezzo base mensile di  7.49$.

La parola al MAESTRO:

"Il sogno di  Qwest TV  è quello di lasciare
che gli amanti del jazz e della musica possano
sperimentare ovunque queste tradizioni musicali
incredibilmente ricche e diverse fra loro e in un modo
completamente nuovo.
Nel mio cuore, sono un bebopper
e nel corso della mia carriera di settant'anni di musica
ho assistito in prima persona al potere del jazz
e tutto l' off-spring dal blues e R&B
fino al pop, rock e hip- Hop
abbattendo ogni parete e mettendo insieme "il mondo".
Credo che fra cento anni
quando la gente penserà al 20° secolo
vedrà Bird, Miles e Dizzy
come i nostri Mozart, Bach, Chopin e Cajkovski
e spero che "Qwest TV"  servirà a portare avanti
e costruire la grande eredità del Jazz
per molte generazioni a venire."



Ci sarà una campagna pre-lancio che inizierà a settembre.
I primi 1.500 iscritti, saranno "abbonati co-fondatori"
e saranno in grado di aiutare a sviluppare il servizio
prima dell'inizio vero e proprio.

Riceveranno anche tutta una serie di vantaggi
tra cui un anno completo di "Qwest TV Premium"
l'accesso al VIP team ed i prezzi scontati per t-shirt
poster, cuffie, biglietti concerto
e per tutte le esclusivissime copie
in vinile oro e platino autografate da Quincy Jones.

(Triplo WoW) ...

29 maggio 2017

Chi è Sarah Vaughan? No... Jazzmeia Horn


Sommessamente segnalo una  straordinaria Jazzmeia Horn 
26enne Texana di Dallas e vincitrice del  
"Thelonious Monk Institute International Jazz Competition 2015" 
e che ora debutta con questo album 'A Social Call' 
dove c'è tutta la sua bravura Jazz, Gospel, Soul, Scat
un vero sfoggio di bravura suo e del gruppo che l'accompagna.

Così giovane e così completa che sembra già una piccola Sarah Vaughan
10 tracce di raffinato virtuosismo degno delle più grandi cantanti americane.

Dai classici immortali come "Afro-Blue" e 'Moanin'' 
agli Stylistics di "People Make The World Go Round" 
dove non manca un palpabile ed inevitabile aspetto socio-politico 
giusto per dare un tocco di attualità al lavoro e non scambiarlo 
per un vinile della storia del Jazz... a cui sicuramente in futuro apparterrà.

S U P E R C O N S I G L I A T I S S I M O !!!

cliccate e ... ammirate







17 maggio 2016

Una "novità assoluta" che gira da 2 anni: gli ART of TREE


Oggi vi ri-segnalo questo gruppo soul indonesiano...gli ART of TREE (questo blog non esisteva 2 anni fa quindi è come fosse la prima recensione) non so quanti saremo in Italia ad apprezzarli e conoscerli ma per me fu una piacevole scoperta.
Sei giovani musicisti: Muhammad Ibnu Rafi (batteria), Felix Tri Kurnia (chitarre), Abram Lembono (tastiere), Dimas (voce solista), Andre Rugebert alias Shotgun Dre (MC ) e Fajar Nugroho (basso).
Sfoggiano con orgoglio un po' snob la loro diversità dai classici gruppi e affermano di essere insieme per condividere una vera missione: "il nostro impegno è differenziarci dalla massa e diffondere un messaggio positivo e di buona energìa attraverso la musica e i testi, la nostra diversità è una ricetta armonico/cacofonica che trascende da nazioni confini e generi musicali "... (Wow) ...
Vi accorgerete presto che si tratta di un album strano, a un certo punto sentirete anche fondere insieme tutti i tipi di suoni e generi possibili, in alcuni momenti c'è anche aria di EW&F... c'è il soul il rap il tribe il jazz il funk il reggae..... 
Comunque i ragazzi di questa band sono realmente convinti e ben motivati, questa specie di missione loro la chiamano "Seed the Sounds of the Global Generation" e il primo lancio della semina è proprio questo nuovo album, l'omonimo 'Art Of Tree'.
Non sarà un ascolto easy o da "hit-radio"... ma, se avete orecchie attente e avventurose sarà una piacevole scoperta anche per voi, un bel viaggio che vi porterà molto lontano...almeno fino a Bali.

28 aprile 2016

Jazz FM Awards 2016

Si sono svolti a Londra nel Bloomsbury Ballroom gli annuali Jazz FM Awards e oltre a Jill Scott, Gregory Porter e l'immancabile doveroso e meritatissimo premio alla carriera a Quincy Jones, quest'anno si sono distinti Binker & Moses, un duo "analogico" di batteria e sax premiati con ben 2 trofei.



L'elenco completo :

Instrumentalist of the Year
Mark Lockheart

Soul Artist of the Year
Jill Scott

Breakthrough Act of the Year
Binker & Moses

Blues Artist of the Year
Gary Clark Jr.

Vocalist of the Year
Lauren Kinsella

International Artist Of The Year
Kamasi Washington

Album Of The Year – Public Vote
Hiatus Kaiyote

UK Jazz Act of the Year
Binker & Moses

Digital Initiative of the Year
Jacob Collier

Jazz Innovation of the Year
Christian Scott aTunde Adjuah

Live Experience of the Year – Pubic Vote
Ice-T and Ron McCurdy – The Langston Hughes Project at the Barbican

Impact Award
Gregory Porter

PPL Lifetime Achievement Award
Quincy Jones


09 marzo 2016

i 90 anni di Miles Davis

Robert Glasper sta per pubblicare un tribute album per celebrare quello che sarebbe stato il 90 ° compleanno di Miles Davis.

Il titolo sarà 'Everything's Beautiful' e conterrà una line-up stellare di ospiti con le interpretazioni dei classici di Davis.

Tra gli ospiti presenti ci sono Erykah Badu, Ledisi, Bilal, RE, Laura Mvula, Phonte, John Scofield e Stevie Wonder.

Glasper dice del progetto:
"Non volevo fare solo un disco di remix, la mia idea era di mostrare come Miles ha ispirato le persone a fare nuova arte.
Ha sempre stimolato la gente a qualcosa di inusuale di nuovo e inaspettato, mai scontato.
Voglio rimettere in circolo un po' di quella sua energìa e scuotere a fare cose nuove come faceva Miles".

EVERYTHING’S BEAUTIFUL Tracklist

01. “Talking Shit”
02. “Ghetto Walkin” feat. Bilal
03. “They Can’t Hold Me Down” feat. Illa J
04. “Maiysha (So Long)” feat. Erykah Badu
05. “Violets” feat. Phonte
06. “Little Church” feat. Hiatus Kaiyote
07. “Silence Is The Way” feat. Laura Mvula
08. “Song For Selim” feat. KING
09. “Milestones” feat. Georgia Ann Muldrow
10. “I’m Leaving You” feat. John Scofield and Ledisi
11. “Right On Brotha” feat. Stevie Wonder

22 febbraio 2016

Eliane Elias



Finalmente un riconoscimento ufficiale per Eliane Elias, la bravissima pianista 'paulistana' di San Paolo.

Eliane ha una lunghissima storia alle spalle. Sua madre, pianista classica ma con l'amore per il Jazz, le ha infuso la passione e già a dodici anni trascriveva i passaggi armonici di Art Tatum e Bill Evans e li rieseguiva al piano.

Negli anni 80 dopo gli studi accademici si unì agli 'Steps Ahead' come tastierista e nell'86 incise col trobettista (nonché marito) Randy Brecker il suo primo album 'Amanda', dal nome della loro figlia.

Dopo 22 album (!) e un paio di nominations finalmente oggi è stata premiata col Grammy per il suo 'Made in Brazil' come best Latin Jazz Album.

Se non la conoscevate conoscevatela immediatamente
perché non è che al mondo esista soltanto Diana Krall..



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Discografia

1986 - Amanda
1988 - So Far So Close
1989 - Eliane Elias Plays Jobim
1989 - Cross Currents
1991 - Illusions
1991 - A Long Story
1992 - Fantasia
1993 - Paulistana
1994 - Solo & Duets
1996 - The Three Americas
1997 - Impulsive!
1998 - Eliane Elias Sings Jobim
2000 - Everything I Love
2002 - Kissed by Nature
2004 - Portrait of Bill Evans
2004 - Winds Is Like Jobim
2006 - When You Wish Upon a Star
2006 - Around the City
2008 - Something for You: Eliane Elias Sings & Plays Bill Evans
2011 - Light My Fire
2012 - Swept Away
2013 - I Thought About You: A Tribute to Chet Baker[5]
2015 - Made in Brazil

08 febbraio 2016

Novità Soul & Jazz

Ho avuto l'onore di "scoprire" and condividere con altri pazzi scatenati americani un pre-ascolto di nomi molto interessanti e oggi voglio RI-condividerlo con voi.
Sono due gruppi e un artista. Il primo gruppo è questo dei 'Grut' da Atlanta.
Hanno un suono molto particolare, un infuso di jazz e sperimentazione. Il loro EP omonimo è 'Grut'

Poi i 'SouthWesTerminal' ( SWT ) un gruppo di quattro musicisti anche loro di Atlanta come i Grut, lato sud-ovest di Atlanta, per questo il nome del gruppo è 'SouthWesTerminal' ( SWT ).
Si sono uniti per creare una musica che loro chiamano  "A Dirty South-Funkier version of Snarky Puppy"...che mi pare lunghetta come definizione....comunque è una ricetta di jazz/neo-soul/funk, una volta la chiamavano 'fusion'. Il loro singolo di debutto è "Time Traveler" e l'album omonimo 'SouthWesTerminal' è programmato in uscita per marzo. Sono molto bravi, davvero un'ottima band soprattutto live.





Infine Anderson Paak e il suo 'Malibu'.
Mi piacciono molto le scelte di suono di questo ragazzo e la fantasia che mette in tutto, compresa la copertina. Canta rappa e produce e riesce a creare un'atmosfera molto accattivante. Il progetto è intelligente e divertente e i testi molto taglienti ed espliciti.

Spotify

http://www.amazon.it/Malibu-Anderson-Paak/dp/B018N4PJAU/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1454955534&sr=8-1&keywords=anderson+paak
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02 febbraio 2016

Happy BirthDay Stan

Il 2 febbraio 1927 nasceva a Philadelphia Stanley Gayetsky (Stan Getz).

Sax tenore di fama e successo nel famoso periodo del "cool jazz"
comincia a suonare a sedici anni 
con Jack Teagarden dei "Louis Armstrong All Stars" 
fino a Stan Kenton, Jimmy Dorsey e Benny Goodman.

La sua stagione d'oro (la prima) è quella dal 1950 al 60 
anche se oscurata da Sonny Rollins, John Coltrane e Gerry Mulligan
tanto che nel 58 sentendosi troppo intralciato dall'ambiente musicale americano 
decide di pretendere aria nuova e fresca, tanto fresca 
che approda fino in Danimarca.
Qui riesce a trovare un po' della tranquillità che cerca 
oltre che sfuggire alla legge che lo persegue. 

Stan era veramente pieno di casini, tra alcol, droga, violenze familiari 
mogli, figli, scatti d'ira, prigione, non ebbe mai una vita facile 
come anche le sue origini, fatte di stenti sacrifici e traversate oceaniche. 
I nonni Harris e Beckie Gayetsky provenivano da Kiev 
emigrarono a Londra e poi nel 1913 negli Stati Uniti 
con gli enormi disagi e difficoltà che oggi possiamo solo immaginare.
Quei tre anni di assoluta tranquillità di Copenaghen li paga duramente. 
Quando torna in USA non se lo fila più nessuno 
viene snobbato e allontanato come un appestato 
non riesce più a trovare un ingaggio degno 
non solo per incidere dischi e scalar classifiche 
ma addirittura neanche per sbarcare il lunario. 

Incredibile, aveva dominato per dieci anni di fila 
riconosciuto e premiato da tutte le riviste 
come miglior sassofonista americano 
e adesso era senza uno straccio di ingaggio. 
Aveva "il marchio", era inaffidabile, pericoloso
da starne alla larga. 
Suonava sempre da qualche parte, per fortuna l'America è grande 
ma a differenza di prima, ora c'erano solo locali semivuoti 
con molti tavoli ma quattro gatti (quando andava bene) che neanche lo ascoltavano.
Riuscì a tornare anche in un posto dignitoso 
(la settimana prima ci aveva suonato Miles Davis in sold-out) 
ma doveva accontentarsi solo del week-end e a paga ridotta.

Grazie a Dio però questo periodo orribile finalmente svanisce magicamente 
e lo fa con altra aria nuova e profumata, però stavolta non dall'Europa danese 
ma dal Brasile. E' il periodo delle contaminazioni 
e lui rimane affascinato dalla Bossa Nova un samba diverso 
minimalista, soffuso, senza enfasi vocale e senza vibrato 
senza fare tutto il casino che si fa nel samba, a ritmo lento/lentissimo
senza superare mai gli 80 bpm.
 
Anche il suo amico chitarrista Charlie Byrd 
rimane impressionato dal nuovo stile 
grazie anche ad una vera full-immersion durante una tournée a Rio. 
Laggiù scopre con João Gilberto questo modo nuovo ed inusuale 
sia di cantare che di suonare la chitarra, sa che anche Stan 
ama quel genere e così al ritorno gli fa ascoltare 
tutti i dischi di bossa portati in valigia. 
Li suonarono per giorni e notti finché entrambi 
non furono completamente stregati e ispirati. 

Di li a poco, il 13 febbraio 1962 a Washington  
registrano 'Jazz Samba' con i brani di Antonio Carlos Jobim. 
Fu una vera magìa, soprattutto una di quelle tracce 'Desafinado' 
divenne un singolo fortunatissimo che regalò a Getz 
oltre al meritato consenso ritrovato, anche il "Grammy 1963".

Fu un tale successo commerciale 
che l'album è considerato il disco di jazz 
più venduto di ogni tempo. 
Finalmente ora poteva sorridere (e pagare l'università dei figli...) 
il sole del Brasile lo aveva baciato, per sempre.






















    
Stan Getz ci ha lasciato per... "stanghezz" ... a Malibù, il 6 giugno 1991
Thanks & HappyBDay Stan!


PREMI:
Grammy Award 1962 migliore performance jazz solista ("Desafinado")
Grammy Award 1964 album dell'anno ("The Girl From Ipanema")
Grammy Award 1964 album dell'anno ("Getz / Gilberto")
Grammy Award 1964 migliore performance jazz ("Getz / Gilberto")
Grammy Award 1991 migliore Solo Performance, ("I Remember You")

DISCHI:
West Coast Jazz (1955)
Hamp and Getz (1955)
Diz and Getz (1955)
The Steamer (1956)
For Musicians Only (1956)
Stan Getz and The Oscar Peterson Trio (1957)
At The Opera House (1957)
Getz Meets Mulligan In Hi-Fi (1957)
Focus (1961)
Jazz Samba (1962) – Remasterizzato nel 1997
Stan Getz with Cal Tjader (1963)
Stan Getz and Luiz Bonfa Jazz Samba encore! (1963)
Getz/Gilberto (1964) – Vincitore di tre Grammy Awards
Getz/Gilberto #2 (1965)
Getz Au-Go-Go (1964)
Stan Getz & Bill Evans (1964)
Sweet Rain (1967)
Marrakesh Express (1969)
Captain Marvel (1972)
The Best of Two Worlds (1976)
The Peacocks (album) (1977)
Voyage (album) (1986) con Kenny Barron(p), George Mraz(cb), Victor Lewis(d), Babatunde(congas & brushes)
Apasionado (album) (1990) con Eddie del Barrio e Kenny Barron; prodotto da Herb Alpert
Serenity (1991)
Anniversary (1991)
People Time (1991) – con Kenny Barron
Cafè Montmartre (1991) con Kenny Barron
Bossas & Ballads - The Lost Sessions (2003) – Registrato nel 1989
Selections from Getz/Gilberto 76 (2015) - Registrato nel 1976

Nel 1972 ha registrato con Chick Corea, Tony Williams e Stanley Clarke
Ha avuto un cameo nel film The Exterminator (1980)
Stan ha suonato anche ad UMBRIA JAZZ nel 1987 e nel 1990
Il suo sax tenore è stato un Selmer Mark VI


20 novembre 2015

JACO


La vita di Jaco Pastorius è entrata in un nuovo documentario prodotto da Robert Trujillo dei Metallica. Pastorius divenne famoso nel 1976 con i WEATHER REPORT, il suo Fender fretless fu un impatto immediato e indelebile nell'album 'Black Market'. La sua presenza fu ancora più forte nel 77 su 'Heavy Weather' dove c'era ' Teen Town'.
Definito genio mercuriale, Pastorius ha lasciato i Weather nell'82 per sue legittime ambizioni personali, che però gli hanno causato anche una serie di problemi di alcol e droga.

Gli fu stato diagnosticato un disturbo bipolare e cinque anni più tardi morì tragicamente in uno scontro violento con un buttafuori di night club (aveva solo 35 anni).

Il film traccia un ritratto intimo che alterna spezzoni inediti della sua famiglia a interviste intense di Joni Mitchell, Herbie Hancock, Wayne Shorter, Carlos Santana, Bootsy Collins, e numerosi altri.

"Jaco" sarà disponibile in DVD e Blu-ray dal 27 Novembre

Ecco il trailer

31 ottobre 2015

L'ultimo rifugio di Bird

Il Charlie Parker Residence è in vendita.


Costruito nel l849 in stile neogotico, ha ospitato Charlie Parker dal l950 al 54.
Sulla 151 Avenue B, direttamente di fronte al Tompkins Square Park nell'East Village, qui Bird appoggiava la sua testona per riposare nei suoi ultimi quattro anni di vita ma è stato rifugio anche per i più amati musicisti del jazz. Charlie con Chan Richardson ed i suoi tre figli, occupava l'appartamento al piano terra al culmine della sua carriera, dopo aver raggiunto un notevole successo e fama come co-fondatore del bebop, che lui e Dizzy Gillespie crearono insieme durante la metà degli anni 40 e qui, dal l993 si svolge ogni anno il Charlie Parker Jazz Festival (nel parco adiacente) per festeggiare il compleanno di Bird (29 agosto l920) ed il suo immenso contributo dato alla musica nel 20 ° secolo.


Il Charlie Parker Residence è stato immesso nel 94 dal Dipartimento degli Interni sul registro nazionale dei luoghi storici. Nel 99 la New York City Landmarks Preservation Commission lo ha insignito di interesse storico e culturale nella storia della città di New York e anche se la residenza ha cambiato mani più volte negli anni successivi, adesso (se siete abbastanza "capienti") potreste approfittarne per mettervi comodi e riposare anche voi le stanche membra e non solo al piano terra ma in tutti e quatrro gli sciccosi piani. Insomma, cacciate questi benedetti 9.250.000$ e sicuramente il Charlie Parker Residence sarà vostro.



"Si può raccontare la storia del jazz in quattro parole:
Louis
Armstrong
Charlie
Parker "

(Miles Davis)


28 ottobre 2015

Jamaaladeen Tacuma in Umbria

Jamaaladeen Tacuma (nato a Hempstead-NY, come Rudy McDaniel prima della conversione all'Islam) è un bassista americano molto noto nell'ambiente Jazz.Ha iniziato giovanissimo (19 anni) con Ornette Coleman negli anni 70 e da li ha spaziato in molte collaborazioni fino alla nomination al Grammy Award dell'89.
La sua prima apparizione televisiva al Saturday Night Live del 1979 fu giudicata come migliore live performance di sempre. Negli anni 80 si sposta più verso il funk/R&B e comincia a farsi notare da critici e appassionati per la sua tecnica aggressiva e affascinante di "dominare" il basso.
Non ostante tutti i riconoscimenti e gratificazioni personali Tacuma ha sempre mantenuto il suo caratteristico "low-profile", talmente low..che non è mai diventuto così popolare (come meriterebbe).
Ha una discografia molto vasta sia come leader che come sideman e vi invito a scoprirlo nella prima piattaforma digitale a vostra disposizione e poi magari su qualche vinile o cd da conservare preziosamente in cantina.


A proposito di cantina, Jamaaladeen Tacuma sarà a Umbertide il 29 ottobre nel locale del mio caro "MusicFriend" Marco Sarti (O.O.B.JazzClub) .

Se potete non perdetelo ...(come purtroppo farò io per impegni di lavoro).



Un po' della sua discografia:

Sideman di Ornette Coleman

Dancing in Your Head (A&M, 1975)
Body Meta (Artists House, 1976)
Of Human Feelings (Antilles, 1982)
Opening the Caravan of Dreams (Caravan of Dreams, 1985)
In All Languages (Caravan of Dreams, 1987)


Con i Cosmetic

Cosmetics / New Complexion (12", Rough Trade, 1981)
Get Ready (/ Put It On) (12", Gramavision, 1982)
(In the) Nightlife (/ (In the) Nightlife (Instrumental)) (12", Gramavision, 1983)
So Tranquilizin' (Gramavision, 1985)
So Tranquilizin' (Dance Mix) (/ N-Er-Gize-Me) (12", Gramavision, 1985)


Solo

Show Stopper (Gramavision, 1983)
Renaissance Man (Gramavision, 1984)
Music World (Gramavision, 1986)
Jukebox (Gramavision, 1988)
Boss of the Bass (Gramavision, 1991)
Sound Symphony (1992)
The Night of Chamber Music (Moers Music, 1993)
Dreamscape (DIW, 1996)
Groove 2000 (P-Vine, 1998)
Brotherzone (P-Vine, 1999)
Flavors of Thelonious Monk Reloaded (Extraplatte, 2007)
Coltrane Configurations (Jazzwerkstatt, 2009)
For the Love of Ornette (Jazzwerkstatt, 2010)





11 luglio 2015

JAZZ un pianeta di esigenti: Chuck Israels - Joyful Noise

Il bassista arrangiatore compositore Chuck Israels, dopo aver affinato la sua tecnica con maestri come John Coltrane Billie Holiday Stan Getz e il trio di Bill Evans, esce come direttore d'orchestra in questa nuova entusiasmante 'Joyful Noise'.

Israels si è trasferito anni fa dal trambusto della città alla pacifica solitudine della bellissima Portland, in Oregon. Abbraccia gran parte della storia del jazz moderno e la sua 'Chuck Israels Jazz Orchestra' è stata fondata per mostrare alcuni dei migliori strumentisti e cantanti del nord-ovest che suonano e lavorano finemente la musica più emozionante e durevole del pianeta, un pianeta di esigenti.

La band è stata recentemente presentata al Detroit Jazz Festival. Il loro CD di debutto 'Second Wind' ha ricevuto una recensione 4-1/2 (stelle) sulla rivista DownBeat ed è un serio candidato ai Grammy.

Questo nuovo progetto, 'Joyful Noise - The music of Horace Silver' promette di portare l'attenzione alle capacità compositive e magiche di Chuck Israels. Ha la grande saggezza del leader che mette cuore e personalità contagiosa a tutta la band. Israels ha modellato un'orchestra che scorre via liscia su bellissimi binari. 

Imperdibile!

18 giugno 2015

Per gli appassionati di Miles Davis sarà un'estate eccezionale








Presto usciranno importanti raccolte e fra le più attese il cofanetto di 5 CD della Columbia in collaborazione con la famiglia di Miles.
Si chiama 'Miles Davis At Newport 1955-1975: The Bootleg Series Vol. 4'
uscirà il 17 luglio e suonerà il 'Miles Davis' del ventennale sodalizio col Newport Jazz Festival.
Quasi quattro ore di materiale inedito tratto da otto concerti differenti con le band più significative (tra cui il' Miles Kind Of Blue).

in oltre ....

Miles_Bitches_40th

una versione riconfigurata e ridimensionata di 'Bitches Brew 40th Anniversary' 2010.
Notevolmente più conveniente rispetto alla versione originale deluxe, il set è presentato in un pack book-style slim-line e contiene 2 CD di materiale di studio (tra cui l'album originale 'Bitches Brew) più un CD live (registrato a Tanglewood nel 1970) e un DVD live registrato a Copenaghen nel 1969.

infine...
Miles_Tutu

Per i drogati di vinile, Warner Jazz ha appena rilasciato un pacchetto deluxe in doppio vinile di Miles
'1986 Warner Bros classic' e ' Tutu'.
L'album originale è rimasterizzato ed è accompagnato da un LP bonus che comprende cinque spettacoli inediti registrati nello stesso anno al Festival di Nizza (sono 'Porzia' 'Human Nature' 'Carnevale' 'Splatch' e 'Nuovo Blues')

GOOD SUMMER JAZZ !