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08 maggio 2023

Let It Beatles



8 maggio 1970 "Let It Be" è l'ultimo Lp dei Beatles 
ma solo per questioni di marketing. 
La sua produzione infatti precede "Abbey Road" (69) 
ma per i discografici al "bad ending", 
quale miglior titolo finale se non "Let It Be"..

Qui la playlist per voi   
👇










30 gennaio 2021

Beatles - Rooftop Concert



E' quasi mezzogiorno del 30 gennaio 1969
e quei mattacchioni dei Beatles
bloccano traffico e passanti suonando il loro ultimo "concerto"
in cima all'edificio della Apple Corps al n.3 di Savile Row, a Londra.

"Era già da un pezzo che stavamo pensando come chiudere in bellezza.

C'era l'idea di suonare dal vivo in qualche posto 

e da tempo ci stavamo domandando dove saremmo potuti andare 

magari al Palladium o nel deserto del Sahara. 

Ma avremmo dovuto portarci dietro tutta la roba 

così decidemmo: Saliamo sul tetto!"

(Ringo Starr)


Qualche giorno prima cominciarono a pensare
al come/cosa buttando giù appunti e idee
ma alla fine decisero di improvvisare.
Solo la parte tecnica era stata curata
tutto il resto lo avrebbero deciso...sul tetto.
A proposito di tecnica, l'audio venne registrato impiegando
due banchi da 8 piste posizionati nella cantina della Apple
e il tecnico era un certo Alan Parsons
mentre delle immagini si occupò il regista Michael Lindsay-Hogg
che in seguito traspose in un film-documentario di 81 minuti
("Let It Be - Un giorno con i Beatles").

Con loro c'era anche Billy Preston al piano Fender
che era stato "ingaggiato" da George Harrison
per dare più energia all'evento.
La playlist doveva prevedere almeno dieci pezzi
ma "grazie" ai soliti residenti infastiditi
e al traffico completamente paralizzato dalla folla
furono i Bobbitt a decidere la scaletta lasciandoli esibire
solo fino al quinto pezzo



Get Back

Don't Let Me Down

I've Got A Feeling

The One After 909 e Dig A Pony



Alla fine John Lennon salutò ironicamente con la frase:

 "Vorrei dire 'Grazie' a nome del gruppo e noi stessi 

e speriamo di avere superato l'audizione!"...




24 gennaio 2021

24 gennaio 1962 i Beatles hanno un manager

 


#BrianEpstein nessuna precedente esperienza da vero "manager" 
però già famoso e vulcanico imprenditore.
Li sentì esibirsi al #Cavern e rimase folgorato dalla loro bravura 
ma c'era un piccolo problema, i gruppi beat a Liverpool erano già duecento 
tutti contro tutti e nessuna casa discografica con la voglia di ascoltarli.
Condizioni contrattuali: 25% (la regola era il 10)
vista la situazione andava bene per entrambe le parti.
Per Brian non fu semplice "piazzarli" rifiutati dalla Columbia Records 
rifiutati dalla Pye Records rifiutati dalla Philips Records 
rifiutati dalla Oriole Records rifiutati dalla Decca Records...
ma se è destino è destino....non si scoraggiò 
e finalmente riuscì a convincere la Parlophone 
minuscola e insignificante casa di produzione legata alla prestigiosa EMI.
Beh, poi sappiamo com'è andata...

16 gennaio 2021

HappyBDay CAVERN

16 gennaio 1957 Alan Sytner
apre a Liverpool il Cavern Club.
Si ispirò ai localini jazz frequentati a Parigi
imitandone anche il nome.
Si accorse infatti che molti usavano "Le Caveau"
per ogni luogo anche semplici scantinati sotterranei
o cantine vere e proprie così appena rientrò a Liverpool
si mise subito in cerca di un posto simile
ed il più adatto che riuscì a trovare fu un ex rifugio bellico
al numero 10 di Mathew Street.

A differenza dei francesi però
non si limitò al jazz
ma estese le partecipazioni ai gruppi "skiffle"
di tutta la regione e moltissimi esordienti
arrivarono anche da Londra a suonare blues
rock e soprattutto beat, il genere del momento.
Dopo diversi esperimenti, la prima "Beat night"
fu nel maggio del 60 con "Rory Storm and the Hurricanes"
che avevano alla batteria un certo Ringo Starr.
L'esordio dei Beatles fu il 21 febbraio 1961
e da quel giorno pestarono le tavole per altre 292 volte.

In una di queste notti
vennero avvicinati da Brian Epstein
che presto li avrebbe tolti da quel palco (agosto 1963)
e messi a contratto con la EMI Parlophone
per lanciarli definitivamente in orbita.
Al Cavern Club passarono ancora molti grandi artisti
(Rolling Stones, Yardbirds, Kinks, Elton John, Who)
ma nessuno di questi potè fermarne
l'inevitabile declino nel maggio 73.
Gli ultimi a suonare furono i Focus
la ProgBand di Jan Akkerman.

Del Cavern originale ormai non rimane quasi nulla.
Fu semi demolito per poi riaprire nel 1984
in una specie di riproduzione evocativa del vecchio locale
con parti di arredi e gli stessi mattoni originali.
Oggi si fa ancora musica live
ma è principalmente solo una meta turistica.
Ogni agosto torna il cuore pulsante
dell'International Beatle Week Festival
durante il quale le tribute/cover band dei Beatles
arrivano da tutto il mondo per esibirsi.


Oggi Fa parte di: Cavern Walks - Shopping Centre
Indirizzo: 10 Mathew St, Liverpool L2 6RE, Regno Unito
Telefono: +44 151 236 9091

31 dicembre 2020

31 dicembre 1970 Si "sciolgono" i Beatles



Ma è solo una data simbolica da dare in pasto
a stampa e fans
in realtà dietro le quinte la storia continuava
anche se non più a suon di chitarre
ma carte bollate...sperando poi di incollare i cocci.

Infatti oggi è il giorno in cui Paul McCartney
ha intentato una causa contro il resto del gruppo
e secondo i documenti del tribunale,
la motivazione legale
derivava dalla decisione presa (dagli altri)
di nominare come nuovo manager
Allan Klein (manager dei Rolling Stones).

McCartney non si fidava affatto di Klein
e voleva che fossero i suoi nuovi suoceri,
Lee e John Eastman, ad occuparsi degli affari.
La causa ha richiesto più di quattro anni di udienze
(neanche molti rispetto alle nostre...)
sancendone lo scioglimento ufficiale
e definitivo nel gennaio 1975.













18 giugno 2020

HappyBDay MACCA !



  
Paul McCartney......
Cosa si può dire ancora che non sia già stato detto
del nostro caro 'fratellone' Paul?
Che oggi è il suo compleanno?!
Ah...bella scusa, si si ottima per parlarne un po'
almeno a quelli che...'chiedi chi erano i Beatles"..
e allora sono andato a ripescare un mio vecchio post
che parlava delle origini del gruppo
in pratica un altro compleanno da festeggiare il prossimo 6 luglio.













Liverpool sabato 6 luglio 1957 chiesa di St. Peter

oggi c'è la festa annuale della parrocchia
e c'è un'esibizione dei Quarrymen, il leader è John un sedicenne.
Si suona e si canta, si suona e si ricanta
ma soprattutto si suona si canta e si guardano le ragazze
ho detto si guarda. . . punto.
C'è anche Ivan, un amico di scuola di John delle elementari
ma ormai lui è solo un ex componente della band
è li che gira e va su e giu come un matto.
Non sta mai fermo balla canticchia esce torna indietro...chissà cos'ha in testa

A un certo punto torna verso il palco va da John
e gli sussurra all'orecchio qualcosa, John si china
e continuando a spennare ascolta Ivan che gli dice
"senti là in mezzo c'è un certo Paul
è un mio compagno di scuola è forte devo fartelo conoscere"
John guarda in avanti e dice "ok mandalo qui".
Paul è un sorridente e vivace quindicenne
ma a quanto pare la sa lunga, dicono che a scuola
ogni tanto intoni ritornelli di Rock'n'Roll e provi riff di chitarra.
Ma eccolo che arriva, si presenta a John
e dopo pochi minuti decidono di improvvisare qualcosa insieme
così giusto per sentire che combina.

Lui attacca suonando Long Tall Sally di Little Richard
e Twenty Flight Rock di Eddie Cochran.
John lo segue ammirato, anche perché invece di inventare parole a caso
(come fa sempre lui) si accorge che Paul scandisce ogni strofa
esattamente come il disco e gli accordi non sono inventati ma ..quelli veri..
John viene letteralmente fulminato dalla naturalezza e abilità di Paul
e dalla sua memoria infallibile, canta come stesse leggendo i testi.
John si gira verso Ivan e abbozza un cenno di ammirazione..
"hai ragione è davvero forte"..

C'è solo un problema, pensa tra se e se, "il leader sono io!...
ok mi prenderò un po' di tempo per pensarci"...
Passano tre minuti, giusto il tempo di un'altra canzone
e mentre guarda Paul intonare l'ultimo inciso decide
chiama al palco l'altro amico Pete e gli dice
"appena finiamo prendi Paul da una parte e chiedigli se viene con noi" ...
Pete resta muto e lo guarda perplesso qualche secondo
allora John: "beh.. che c'è sei sordo? Muoviti!"...

#TheBeatles are born!


09 maggio 2020

i Beatles diventano I BEATLES

Nel maggio 62 Brian Epstein porta i Beatles 
alla firma del loro primo contratto con la EMI.
Grazie a lui escono dalla "Caverna" 
e diventano i veri BEATLES.
Brian impose loro un cambio netto d'immagine
e quasi tutto quello che avevano sempre improvvisato
divenne ragionato e programmato al millimetro.
Nessun dettaglio era lasciato al caso
a cominciare da capelli e cravatte
col look da "baronetto"
fino alle uscite con media e fans.

Ora tutti al lavoro che sarà spedito ed efficiente.
A ottobre esce il primo singolo "Love Me Do"
e in gennaio il secondo "Please Please Me"
che poi sarà anche il titolo del primo album 
pubblicato il 22 marzo 63.


Fu un periodo folle nel mondo 
come nella musica e i quattro ragazzini 
ne erano la prova più evidente
tutto stava nascendo con grande energia
e tutto accadeva con incredibile efficienza.
Oggi non ostante l'era digitale non vi è nulla di paragonabile
alla creatività e alla velocità di quei tempi.  
"Please Please Me" venne registrato l'11 febbraio 1963
in appena quindici ore di lavoro!

Eccolo e buon ascolto (Spotify)

Please Please Me in Spotify







26 settembre 2019

"Abbey Road" 50 anni oggi

Da molti ritenuto pietra miliare del pop mondiale
(“Rolling Stone” l'ha inserito al 14º posto della sua lista "Top 500 album").
“Abbey Road” è un lavoro dalle caratteristiche molto particolari,
dai suoni all'arrangiamento, dalle litigate isteriche dei quattro
alle riappacificazioni estatiche, dalle orchestrazioni degli archi
al primo uso del Moog, fino alle apparizioni quasi solitarie
di Paul John George e Ringo in sala d'incisione,
che già ai ferri corti sceglievano e concordavano le parti cantate
in momenti diversi della giornata pur di incontrarsi il meno possibile.

Mentre Paul era in America George in India John a giocare con Yoko
alla scoperta dei “nuovi orizzonti” (e dell'eroina)
e Ringo a spasso per la City,
in studio c'era un vero e proprio esercito di musicisti
pronti a curare suoni sapori e dettagli
perché tutto riuscisse perfettamente.
Molti pensano a “Let It Be” (8 maggio 1970)
come ultimo disco dei Beatles, ma il vero ultimo album
è stato proprio “Abbey Road”, anche se pubblicato il 26 settembre 1969.
Quindi in che senso ultimo? Perché è stato pensato concepito e suonato
realmente in sequenza, mentre “Let It Be” è quasi una compilation di brani
registrati molti mesi prima e poi riarrangiati e assemblati.
Fra le altre singolarità c'è l'invenzione del “medley” (lato B)
un incastro di colori in una lunghissima sequenza in crescendo,
un'invenzione poi ripresa da tutti gli altri gruppi successivi sia pop che progressive
(soprattutto) con le loro famose “suite”.


Ricorderete tutti il “Rooftop Concert” del 30 gennaio 1969,
dove i Beatles suonarono l'ultimo live sul tetto della casa discografica,
erano già pronti allo scioglimento ufficiale ma rimandarono tutto
alla riunione del 3 febbraio negli uffici della Apple.
Iniziava la vera fine della loro storia, Lennon Harrison e Starr che volevano risanare
i conti disastrati con Allen Klein come manager (già degli Stones)
e McCartney che invece voleva lo studio legale Eastman.
Dopo una intera notte passata a litigare uscirono in tre
lasciando Paul da solo che era già mattina e puntualmente,
non decisero nulla.
Quella notte fu solo la punta dell'iceberg che Lennon definì "morte lenta",
iniziata già con la scomparsa di Brian Epstein (il loro manager) nel 67.
Trascorsi un paio di mesi di calma apparente,
ma sufficiente a farli ritrovare di nuovo al lavoro
Paul li chiamò convincendoli a lavorare almeno per finire una facciata entro l'estate
(prima che John partisse con Yoko per i viaggi pacifisti)
tanto era sempre lui quello più testardo ed impegnato,
come fece in quell'intera settimana passata a provare solo l'intonazione vocale di "Oh! Darling".
Non a caso quel pezzo è stato poi giudicato come
la miglior interpretazione vocale di McCartney di tutti i tempi.
Ma dobbiamo ringraziare George Martin (il produttore)
fu lui il domatore di quei felini capricciosi per tutto il tempo delle registrazioni.
Il più distante (fisicamente) era Harrison il più assente (mentalmente) Lennon
ed è solo grazie alla supervisione di Martin che si deve la buona riuscita del disco
(e la tenuta del gruppo).

L'estate arrivò e gli unici pezzi pronti erano "Oh! Darling", "Octopus's Garden"
e "You Never Give Me Your Money", ballata ispirata proprio alla litigata del 3 febbraio.
Intanto la EMI era letteralmente assediata dai fan
che non capivano perché i pezzi del “Rooftop Concert” non fossero ancora in vendita,
così per calmarli fecero uscire il singolo "The Ballad of John and Yoko".

Siamo a luglio e in una sola settimana incisero nell'ordine
"Her Majesty", "Golden Slumbers", "Carry That Weight",
"Here Comes the Sun" e "Maxwell's Silver Hammer".
A fine mese arrivarono anche "Come Together", "The End", "Sun King",
"Mean Mr. Mustard", "Polythene Pam", "She Came In Through the Bathroom Window"
e ad agosto l'ultimo pezzo, "Because". Tutto fatto?
Si, ma non avevano ne' un titolo ne' un'idea di copertina
(che allora era molto importante).
Buttarono giù dei titoli in un foglio ed erano quasi convinti
che il migliore doveva essere "Everest", sia simbolicamente come apice di carriera,
che simpaticamente dedicato al loro fonico di sala che fumava sigarette solo di marca Everest...
ma c'era un problema, andare a farsi fotografare in Tibet!
Capirono al volo che non era una cosa molto conveniente e così arrivò Ringo
che disse ridendo "ma siamo in Abbey Road, chiamiamolo Abbey Road!".

E fu così che si ritrovarono ad attraversare le famose strisce pedonali
davanti agli studi per la più celebre e “misteriosa” copertina del gruppo,
dove tutti i dietrologi di allora si tuffarono (ancora oggi) per le strane coincidenze della scena
fino all'improbabile leggenda della morte di Paul McCartney.
Altri accostano quell'otto agosto alla strage di Bel Air e la morte dell'attrice Sharon Tate
uccisa dalla setta di Charles Manson.
Lui stesso ci inzuppò il pane, “ammettendo” di essersi ispirato alla canzone "Helter Skelter"
(del "White Album").

25 settembre
anche John si apprestava al lento distacco
annunciando e cantando la dipendenza dall'eroina in "Cold Turkey",
primo singolo da solista e il giorno dopo usciva "Abbey Road"
la vera pietra tombale dei Beatles.
La cosa che fa più rabbia è che in quel periodo avevano raggiunto
un tale livello di perfezione tecnica e compositiva
che non aveva eguali in nessun altro lavoro precedente e che,
non ostante le discussioni e traversie del gruppo, quello resterà per sempre
l'album più evoluto e perfetto che i Beatles abbiano mai prodotto.



Lato A

Come Together (Lennon-McCartney) - 4:20
Something (Harrison) - 3:03
Maxwell's Silver Hammer (Lennon-McCartney) - 3:27
Oh! Darling (Lennon-McCartney) - 3:26
Octopus's Garden (Starkey) - 2:51
I Want You (She's So Heavy) (Lennon-McCartney) - 7:47
Lato B

Here Comes the Sun (Harrison) - 3:05
Because (Lennon-McCartney) - 2:45
You Never Give Me Your Money (Lennon-McCartney) - 4:02
Sun King (Lennon-McCartney) - 2:26
Mean Mr. Mustard (Lennon-McCartney) - 1:06
Polythene Pam (Lennon-McCartney) - 1:12
She Came In Through the Bathroom Window (Lennon-McCartney) - 1:57
Golden Slumbers (Lennon-McCartney) - 1:31
Carry That Weight (Lennon-McCartney) - 1:36
The End (Lennon-McCartney) - 2:19
Her Majesty (Lennon-McCartney) - 0:23

Etichetta EMI, Apple Records
Produttore George Martin
Registrazione Abbey Road Studios, Olympic Studios e Trident Studios Londra, da aprile ad agosto 1969.

Pubblicazione 26 settembre 1969
Durata 47.54

06 luglio 2019

6 luglio 1957 oggi sono nati i Beatles




Ripubblico questo post ogni anno
fa bene alla memoria dei vecchi come noi
e alla testa dei più giovani
("chiedi chi erano i Beatles")
ma poi tutti dobbiamo qualcosa a questa data
e a questo incontro.. "benedetto".

Siamo a Liverpool
più precisamente a Woolton
un sobborgo che si trova a sud della città.
E' un sabato 6 luglio del 1957
festoso e benedetto in ogni senso
visto che ci troviamo nella chiesa di St. Peter.
Come ogni anno c'è la festa della parrocchia
e oggi c'è un'esibizione di un gruppetto del posto
si chiamano Quarrymen
il loro leader è un sedicenne di nome John.

Si suona e si canta
e si guardano le ragazze
(solo guadare che Dio ti vede)
c'è anche Ivan, un amico di scuola di John delle elementari
ma ormai lui è solo un ex componente della band
è li che gira e va su e giu come un matto.
Non sta mai fermo balla canticchia esce torna indietro
e anche se non fa più parte della band
vuole esserne comunque parte attiva
ed ha in mente qualcosa.

A un certo punto torna verso il palco
va da John e gli si mette a bisbigliare all'orecchio
John si china e continuando a spennare la sua chitarra
ascolta Ivan che gli dice..
.."guarda là in mezzo c'è un certo Paul
è un mio compagno di scuola è forte
voglio fartelo conoscere" ..

John guarda in avanti e dice "ok mandalo qui".

Paul è un sorridente e vivace quindicenne
ma a quanto pare la sa già lunga
dicono che a scuola ogni tanto intoni ritornelli Rock'n'Roll
e provi riff di chitarra.
Ma eccolo che arriva, si presenta a John
e poco dopo decidono di improvvisare insieme
così giusto per sentire che combina.


Lui attacca suonando Long Tall Sally di Little Richard
e poi Twenty Flight Rock di Eddie Cochran.
John lo segue ammirato, anche perché
invece di inventare parole a caso
(come invece fa sempre lui)
si accorge che scandisce ogni strofa
esattamente come il disco
e gli accordi non sono inventati ma ..quelli veri!
John viene letteralmente fulminato
dalla naturalezza e abilità di Paul
e dalla sua infallibile memoria
canta come se avesse i testi davanti
e non sbaglia un colpo.

Ma è dopo aver intonato anche
Be-Bop-A-Lula di Gene Vincent
che Paul lascia tutti a bocca aperta
mostrando la procedura "professionale" di accordatura
qualcosa di mai visto e che avrebbero potuto avere solo a pagamento.

A questo punto John si gira verso Ivan
e con un cenno di ammirazione dice
"beh avevi ragione è davvero forte.
C'è solo un problema ..qui il leader sono io!
dammi un po' di tempo per pensarci".

Passano tre minuti, giusto il tempo di un'altra canzone
e mentre John guarda Paul intonare l'ultimo inciso decide.
Chiama al palco l'altro amico Pete e gli dice
"appena finiamo prendi Paul da una parte
e chiedigli se si mette con noi, magari funziona"

Beh si, ha funzionato!


28 marzo 2018

28 marzo 1964 Pirati Di Tutto Il Mondo Unitevi ❣️



Oggi grazie a Ronan O'Rahilly
nasce RADIO CAROLINE
una delle prime radio libere al mondo
senz'altro la più famosa e temeraria di tutte.
La stessa che ispirò e convinse Angelo e Rino Borra
a far nascere insieme ai fratelli Cozzi nel 75
Radio Milano International, la mamma delle nostre radio libere.
Ergo, se RMI è la mamma Caroline è la nonna
e RadioLuxembourg la bisnonna (1933)
ma non perdiamoci in genealogie...

A mezzogiorno del 28 marzo 1964 
i dj's Chris Moore e Simon Dee 
al largo delle coste dell’Essex 
annunciano la nascita di Radio Caroline
con un messaggio pre-registrato:
«Questa è Radio Caroline sul 199
la vostra stazione musicale 24 ore su 24».


Il primo disco in onda fu Not Fade Away dei Rolling Stones
ovviamente dedicato a Ronan O'Rahilly il "padre" di Caroline
un testardo e geniale irlandese classe 1940
che contro vento e contro tutti si mise in testa 
di rompere la rigida monotonia della radio pubblica inglese.



Sfruttando una lacuna legislativa 
scovata nel testo della legge per le telecomunicazioni
si convinse che era possibile aggirare il monopolio
e far nascere la sua Caroline come aveva già fatto
molto tempo prima RadioLuxembourg208
trasmettendo appunto dal Lussemburgo come radio multilingue.
Ronan non voleva andarsene dal Regno Unito e così pensò
al mare, restando al largo della costa e in acque internazionali
non avrebbe avuto nessun limite né infranto alcuna legge 
e l'unico obbligo era solo quello di registrarsi nello stato 
in cui si fosse trovato di volta in volta.
Fu così che acquistò una vecchia nave passeggeri danese 
ribattezzandola da MV Fredericia a MV Caroline 
ispirandosi per il nome alle foto di Caroline Kennedy, figlia di JFK
che aveva visto spesso ritratta nelle foto alla Casa Bianca.


Il motore della sua idea fu la tenace passione e la convinzione 
nel voler diffondere la musica più bella e aggiornata di quegli anni
a discapito della noiosa e pedagogica radio pubblica 
che non dava spazio né al beat né al rock
se non in rarissime occasioni
ospitando e programmando solo artisti affermati 
e imposti dalle case discografiche.

Non solo, ma la assurda legge di allora 
che limitava in 28 ore settimanali l'esecuzione dei brani originali
per poter coprire il resto della programmazione
costringeva la stessa BBC a registrare le cover strumentali
delle orchestre locali... un vero delirio!

Ma era la dura realtà del mezzo radiofonico di allora
funzione esclusivamente educativa e mai ricreativa
musica imposta e ridotta all'osso, pubblicità vietata
e programmi esclusivamente informativi o pedagogici
un po' come il nostro "terzo canale" Rai degli anni 60
ma molto più austero e triste.
Radio Caroline era l'esatto opposto, il paradiso in terra
(in mare...) 
come previsto sollevò le proteste ufficiali
da parte del Governo che però poteva solo constatare 
l'impotenza legislativa in materia di telecomunicazioni.

La notizia si diffuse rapidamente 
senza alcuna campagna promozionale
in modo naturale e spontaneo (oggi diremmo..virale)
e Radio Caroline arrivò a 5 milioni di ascoltatori già in pochi mesi.
Il segreto della ricetta era tanto semplice quanto efficace 
e gli ingredienti sono gli stessi ancora oggi validi in ogni radio:
musica attuale h24, comunicazione spontanea e diretta
pubblicità velocissima e allegra e giochi a premi 
dove si vincevano fino a 4/5000 sterline
per quegli anni una cifra ..molto seria! 



Beatles, Rolling Stones, Kinks, Who e tanti altri gruppi e nomi dell'epoca
erano gli assoluti protagonisti che finalmente si potevano ascoltare 
ininterrottamente da quella radio tanto rivoluzionaria quanto ovvia e necessaria.
Certo, la questione del copyright, anche quella 
veniva allegramente aggirata
ma le band non si arrabbiavano, anzi 
per loro era tutta pubblicità positiva
che accendeva di energia i giovani all'ascolto 
che presto si sarebbero trasformati
in pubblico delirante ai concerti e nei negozi.

Gli stessi Beatles e Who furono in seguito 
tra i più grandi sostenitori delle radio private
che in poco tempo cominciarono ad imitare Caroline 
e a proliferare in tutto il Regno Unito.
Fu un successo talmente clamoroso e inarrestabile
che la stessa BBC (scandalizzando gli inorriditi puristi filo-governativi)
decise di lanciare una nuova stazione 
BBC Radio 1, dedicata esclusivamente
al pop/rock!

Pochi anni dopo, nel 1967 
il Governo inglese decise di varare una nuova e più severa legge 
per punire tutti i "pirati" con il suo "Marine Offences Act" 
in vigore dal 15 agosto 1967 e tutt'oggi operativo che
«proibisce di trasmettere dalle navi, 
dalle strutture off-shore e dagli aerei 
in acque territoriali britanniche 
o da navi e aerei registrati nel Regno Unito 
dovunque si trovino». 

Da quel giorno chiusero tutte le radio
ma Ronan andò avanti e continuò a sfidare il Governo 
onda su onda...dalla sua Caroline.
Poco dopo mezzanotte di quel ferragosto annunciò:
«Radio Caroline continua» 
e fece partire All You Need Is Love dei Beatles. 
Una stima dell'epoca conta in 20 milioni gli ascoltatori 
che accesero Caroline nel primo giorno della nuova legge.
Non avendo più rivali, restava l'unica libera e possibile.

Purtroppo la radio in seguito dovette fermarsi per quattro anni...
quando i marinai si rifiutarono di andare avanti 
se non fossero stati pagati gli arretrati. 
Ripartì nel 1972 ma sempre a fasi alterne  
fino ai nostri giorni, purtroppo non è più tornata 
alla fama di un tempo. 

Oggi è ancora "in onda" qui >>  https://www.radiocaroline.co.uk/#home.html

nel 2017 ha anche ottenuto dal governo britannico
(per la prima volta) l'autorizzazione ufficiale a trasmettere in AM 
(come radio comunitaria).
L' occasione è stata festeggiata con una trasmissione di 3 giorni 
dall' 11 al 13 agosto 2017 in diretta dalla ristrutturata Ross Revenge
attraccata nel fiume Blackwater (Essex).



Happy Birthday Caroline... 
e mille grazie al pirata O'Rahilly
che oggi purtroppo è molto malato 
ed è ritornato a vivere in Irlanda nella contea di Louth 
con la vista sul porto di Greenore dove Radio Caroline 
nacque 54 anni fa e dove speriamo
continui a navigare per sempre!


+++ R I P Ronan O’Rahilly +++
E' morto oggi lunedì 20 aprile 2020 all’età di 79 anni
nella casa di riposo di Carlingford (Irlanda).
 Dal 2013 soffriva di una diminuita capacità cognitiva
denominata "demenza vascolare".
Praticamente al suo cervello non affluiva più
il corretto flusso sanguigno.
Qui sotto il tweet pubblicato
da Johnnie Walker, uno dei suoi storici DJ



16 gennaio 2017

HappyBDay CAVERN !

 "oggi" 16 gennaio 1957 Alan Sytner apre a Liverpool il Cavern Club.
Si ispirò ai localini jazz frequentati a Parigi imitandone anche il nome.
Si accorse infatti che molti usavano "Le Caveau" per ogni luogo
anche semplici scantinati sotterranei o cantine vere e proprie
così appena rientrò a Liverpool si mise subito in cerca di un posto simile
ed il più adatto che riuscì a trovare fu un ex rifugio bellico
al numero 10 di Mathew Street.




A differenza dei francesi però non si limitò al jazz
ma estese le partecipazioni ai gruppi "skiffle" di tutta la regione
e moltissimi esordienti arrivarono anche da Londra
a suonare blues, rock e soprattutto beat, il genere del momento.
Dopo diversi esperimenti, la prima "Beat night" fu nel maggio del 60
con "Rory Storm and the Hurricanes" che avevano alla batteria
un certo Ringo Starr.
L'esordio dei Beatles fu il 21 febbraio 1961
e da quel giorno pestarono le tavole per altre 292 volte.


In una di queste notti vennero avvicinati da Brian Epstein
che presto li avrebbe tolti da quel palco (agosto 1963)
e messi a contratto con la EMI Parlophone
per lanciarli definitivamente in orbita.
Al Cavern Club passarono ancora molti grandi artisti
(Rolling Stones, Yardbirds, Kinks, Elton John, Who)
ma nessuno di questi potè fermarne l'inevitabile declino nel maggio 73.
Gli ultimi a suonare furono i Focus, la band progressive di Jan Akkerman.

Del Cavern originale oggi non rimane quasi nulla.
Fu semi demolito per poi riaprire nel 1984
in una specie di riproduzione evocativa del vecchio locale
con parti di arredi e gli stessi mattoni originali.
Oggi si fa ancora musica live ma è principalmente solo una meta turistica.
Ogni agosto torna il cuore pulsante dell'International Beatle Week Festival
durante il quale le tribute/cover band dei Beatles arrivano da tutto il mondo per esibirsi.


HappyBDay CAVERN !


19 settembre 2016

L'Album del Mese è dei Beatles


Revolver è il settimo album della discografia ufficiale dei Beatles

L'ho scelto per celebrare
i 50 anni del suo successo.

Rimase in testa alla  'BILLBOARD 200'
dal 10 settembre al 15 ottobre 1966
è uno degli album migliori del gruppo
uno scrigno di piccoli capolavori
(nessun brano supera i 3 minuti)
che ha cambiato per sempre la storia del Rock.

Revolver nasce dopo una lunga serie
di viaggi concerti e strilli assatanati
delle fans deliranti
che li avevano portati al massimo livello
di fama e successo
ma al minimo di creatività.

Dopo aver raggiunto il punto di saturazione
staccarono tutto e annullarono ogni impegno
(compresi i concerti già programmati).
Si rinchiusero negli Abbey Road Studios
per capire il cosa/come/dove dirigere
 le loro personalissime ispirazioni
per un progetto di senso compiuto e condiviso.

E' un nuovo inizio di crescita e sperimentazione
dove non si faranno mancare più nulla (in ogni senso).
Si apre l'era psichedelica dei Beatles
antipasto di 'Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band'
dell'anno successivo.

Tutto sommato andavano ancora d'accordo
e seppur fra mille personalismi e discussioni
riuscivano ancora a trovare la sintesi comune.

Paul si stava fissando con la classica

George col misticismo indiano

John sprofondava nell'interiorità (e nell'acido)

e Ringo, beh lui a parte un po' di figa
niente (come al solito)

eppure la sua presenza era fondamentale,
quasi da 'osservatore esterno'
li guardava come alieni
e al tempo stesso
riusciva a controbilanciare
le forze centrifughe
per riportarli sulla terra
e tenerli uniti,
dev'essere stata una faticaccia immane
ma ci riusciva sempre
(per 4 anni ancora).



Revolver però fu sviluppato anche a grazie alle presenze in studio
di attentissimi e competenti 'artigiani' . 
Geoff Emerick (tecnico di studio)
ebbe un ruolo fondamentale
nel conciliare e tradurre in suono
tutte le visioni della scrittura
e tempo dopo disse:

 «Dal giorno in cui uscì, Revolver cambiò per tutti
il modo in cui si facevano i dischi.
Nessuno aveva mai udito niente di simile.»

Soprattutto grazie ai brani di John
come 'Tomorrow Never Knows'
ispirato al libro dei morti della cultura tibetana

'I'm Only Sleeping' con le chitarre registrate al contrario
'She Said She Said' dichiaratamente ispirato all'LSD,
e 'Doctor Robert', il dottore lisergico.

E poi ovviamente quella perla di 'Eleanor Rigby'.


Drammatica e grigia
e vestita con gli archi del grande George Martin
ma creata completamente da Paul
anche se John (mentendo) sostenne di averne scritto il 70 per cento.

Non mancava nulla, neanche la black-Motown
di 'Got to Get You into My Life'.
La sua complessità musicale
è provata dai due mesi di registrazioni
e dalle sei sedute necessarie per la versione definitiva.

La genialità della ricerca sonora di questo album
è anche frutto delle decine di sperimentazioni di Paul
usando nastri tagliati e registratori portatili.
Ovviamente siamo nel '66
e potevano affidarsi soltanto alla magìa artigianale
fatta con mani e forbici
incisioni e sovraincisioni
volumi e dissolvenze

« Facemmo partire i loops e poi avviammo la pista di Tomorrow Never Knows
e giostrammo con i regolatori di dissolvenza e, prima ancora che si
potesse dire che era un loop, prima che cominciasse a ripetersi un sacco di volte,
io inserivo uno degli altri regolatori e così,
usando anche le altre persone “Tu inserisci quello”, “Tu inserisci quell’altro”,
facemmo una registrazione a metà casuale e a metà orchestrata delle
varie cose e la riversammo su una pista del vero nastro master.
Lo riascoltammo alcune volte e cambiammo alcuni nastri, fin quando non
ottenemmo quello che pensavamo andasse veramente bene. »



Un Revolver micidiale, ancora oggi


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07 gennaio 2016

Billboard 66



Il gennaio di 50 anni fa è stato un mese davvero particolare per la classifica di Billboard.
Una battaglia fra colossi a colpi di note cori e schitarrate con due brani indimenticabili.
Come potete vedere dal report ufficiale è finita 3-2 per i Beatles.



Ok e in Italia? Anche da noi 3-2 ..(e sempre fra due colossi)